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La Pietra di Saltrio

La pietra naturale è probabilmente il materiale da costruzione più antico del mondo. E’ un materiale di una bellezza estrema, senza tempo, protagonista in età antica arrivando fino ai giorni nostri. Nonostante il trascorrere dei secoli e l’evolversi della società, l’uomo non ha mai lasciato da parte questo importante materiale. Insomma, l’impiego della pietra naturale è riuscito a migliorare in modo esponenziale il mondo dell’edilizia, dell’architettura e della scultura. La pietra naturale come materiale offre molti vantaggi, in particolare, è estremamente robusto e resistente e non si graffia facilmente. In generale, la qualità della pietra può essere controllata molto bene e con varie tecniche di lavorazione ( c’è la possibilità di ottimizzare la pietra naturale, di adeguare le dimensioni e quindi di trovare la pietra naturale ideale per molte esigenze diverse ). Un ulteriore vantaggio a favore della pietra naturale è che può essere ottenuta e lavorata con un consumo di energia relativamente basso e che è particolarmente resistente. Queste proprietà conferiscono alle pietre naturali, un ottimo equilibrio ecologico. 

Una pietra naturale di sicuro interesse è certamente la Pietra di Saltrio estratta nell’omonimo paese ubicato in Provincia di Varese, nelle immediate vicinanze del confine.

La Pietra di Saltrio è un calcare dall’aspetto a grana compatta. Appartiene alla serie sedimentaria delle Alpi meridionali che affiora in tutta la fascia prealpina della provincia di Varese. La pietra è stata indicata in passato con numerose e diverse definizioni dai geologi, ma era comunemente suddivisa in pietra piombina, la più resistente e adatta all’edilizia, pietra grigia e rossetta, per ornati, e pietra gentile, per rivestimenti. Questo materiale era preferito dagli scultori perché duttile allo scalpello e resistente nel corso degli anni, e ben si prestava a fini esecuzioni decorative. La Pietra di Saltrio si ritrova già usata nel rivestimento delle mura romane di Milano, il suo impiego perdurò per tutto il Medioevo ed è oggi visibile a Palazzo Litta, nella basilica di S. Maria delle Grazie, nel cimitero monumentale (Milano), nel Pantheon del cimitero di Staglieno (Genova), nella Certosa di Pavia, nel Santuario di Santa Maria dei miracoli (Saronno), ed è stato utilizzato in Ticino per elementi architettonici, strutturali e decorativi. Ne troviamo largo esempio nell’edificio dell’Ex Palace Grand Hotel e nella Cattedrale di San Lorenzo di Lugano. Dopo un periodo di inattività della cava, oggi è possibile finalmente riproporre questo affascinante materiale dai toni caldi e dalla ricca struttura per rivestimenti in generale: pavimenti, scale, interni, esterni, che le attuali tecniche di lavorazione permettono di valorizzare ancora piu’ che in passato.

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